lunedì 29 ottobre 2018

Il Superstite di Wulf Dorn | Recensione

Buon lunedì booklovers!
Qui il cielo è grigio da giorni, e oggi c'è il diluvio universale, meglio tirare già fuori i maglioni. Neanche farlo apposta per la recensione di oggi resto pure in tema perchè guardate la cover com'è invernale! Dopo quasi 2 anni sono tornata a leggere Dorn con Il Superstite e finalmente ce l'ho fatta a fare una lettura decente e salvare almeno un pochino il mese. 


IL SUPERSTITE
Wulf Dorn

Editore: Corbaccio
Pagine: 440
Genere: Thriller psicologico


Prima del silenzio. Una notte d'inverno, la strada ghiacciata, neve tutt'intorno, un'auto sbanda, si schianta contro un albero, il guidatore è gravemente ferito. Aveva appuntamento con lo sconosciuto che poche ore prima aveva rapito suo figlio Sven, mentre era fuori casa con il fratello maggiore. Adesso tutto è inutile: l'uomo sa che sta per morire. E sa che anche suo figlio morirà. Dopo il silenzio. Da ventitré anni lo psichiatra Jan Forstner vive con l'angoscia della scomparsa del fratellino. Tutto ciò che gli resta è un registratore che aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le ultime parole di Sven: «Quando torniamo a casa?» E poi il silenzio. E gli incubi che da quella notte non hanno smesso di tormentarlo. La notte in cui il padre è morto in un incidente d'auto. La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, la clinica dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. Vorrebbe ricominciare a vivere, lasciarsi alle spalle l'incubo, ma quando una paziente della clinica si suicida, Jan si trova coinvolto in un'indagine che svelerà un segreto atroce rimasto sepolto per ventitré anni... 





Come mi era capitato con La Psichiatra all'inizio ci ho messo un attimo per entrare dentro la storia e prendere il ritmo giusto e con Il Superstite è successo perchè ammetto che le prime pagine non mi hanno catturato come aveva fatto invece La Psichiatra.
La situazione però è cambiata dopo un paio di capitoli perchè la curiosità ha preso il sopravvento e mano a mano che andavo avanti volevo scoprire il colpevole e sapere se ciò che succedeva alla clinica Waldklinik era collegato a due eventi legati all'infanzia del protagonista Jan: la sparizione del suo fratellino e la morte di Alexandra, una vicina di casa che al momento della morte era in cura presso la Waldklinik.

Possibile che per tutto il tempo abbia cercato riposte nei posti sbagliati?

Una cosa che amo dei libri di Dorn (ad oggi ne ho letti 3 e per tutti è stato così) è che la curiosità dello scoprire il caso mi porta sempre a divorare il romanzo senza neanche accorgermene! E un'altra cosa è il fatto che sempre e dico sempre getta sospetti su dei personaggi portandoti a credere di aver scoperto il responsabile per poi fotterti il cervello con la soluzione. Eh ma stavolta non mi ha fregato del tutto! Perché fin dall'inizio mi sono impegnata mettendomi a trascrivere delle teorie (in fondo è questo il bello!) e ragà strano ma vero ma all'inizio avevo inserito tra i miei sospettati proprio il colpevole! Ovviamente è stata comunque una sorpresa perchè i miei sospetti si stavano spostando su un'altra persona ma ehi! stavolta ci sono andata vicina! Insomma se vi piacciono i thriller su cui fare teorie e supposizioni questo romanzo fa per voi!

Vorrei spendere due parole sul protagonista Jan perchè oltre a farmi tenerezza l'ho trovato un bel po ingenuo, c'erano un sacco di situazioni che avrebbero dovuto fargli accendere una lampadina o comunque portarlo a riflettere su tutte quelle strane coincidenze. C'è anche da dire però che il nostro Jan l'ho visto un po come Jessica Fletcher: alla ricerca della verità certo... ma una volta tornato alla sua città natale ha iniziato a crepare gente!


“Sei alla ricerca della verità, giusto?”



Siete fan di Wulf Dorn? Se si quali sono i vostri romanzi preferiti?

3 commenti:

Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥