Buongiorno booklovers!
Nel weekend ho recuperato la serie tv tratta dai romanzi di Leigh Bardugo, voi l'avete vista? Probabilmente se capisco come mettere giù quello che penso ci faccio un post per questa settimana! Oggi invece vi parlo dell'inedito The Way I Used to Be di Amber Smith, un romanzo dal tema per niente facile.
Editore: Margaret K. McElderry Books
Pagine: 367
Genere: Young Adult
Eden was always good at being good. Starting high school didn’t change who she was. But the night her brother’s best friend rapes her, Eden’s world capsizes.
What was once simple, is now complex. What Eden once loved—who she once loved—she now hates. What she thought she knew to be true, is now lies. Nothing makes sense anymore, and she knows she’s supposed to tell someone what happened but she can’t. So she buries it instead. And she buries the way she used to be.
Told in four parts—freshman, sophomore, junior, and senior year—this provocative debut reveals the deep cuts of trauma. But it also demonstrates one young woman’s strength as she navigates the disappointment and unbearable pains of adolescence, of first love and first heartbreak, of friendships broken and rebuilt, and while learning to embrace a power of survival she never knew she had hidden within her heart.
The Way I Used to Be parte in quarta, gettando il lettore nello sconforto di Eden che ha appena subito una violenza sessuale. A rendere il tutto ancora più doloroso è il fatto che la violenza è avvenuta in casa sua, nella sua camera, nel suo letto. Nel posto in cui dovrebbe sentirsi più al sicuro. Per mano del migliore amico del fratello.
I primi due capitoli non sono facili da leggere perché Kevin è uno di famiglia, è da sempre nella vita di Eden, si fidava di lui e adesso le ha cambiato la vita per sempre.
Because it was just a dream, a bad dream—a nightmare. Not real. Not real.Not real. That’s what I keep thinking: NotRealNotRealNotReal.Repeat, repeat, repeat. Like a mantra. Like a prayer.
Il romanzo si divide in quattro parti, una per ogni anno scolastico.
- Freshman: è il primo anno delle superiori. L’anno in cui Eden subisce la violenza ed è il periodo più triste perché si può vedere quanto soffra a tenersi tutto dentro.
- Sophomore: Eden si innamora ma ha paura. Non capisce perché prova determinate cose, e si capisce come il trauma la stia cambiando
- Junior: inizia ad andare a feste di ragazzi più grandi, beve, usa il sesso per scappare dalla realtà
- Senior: la parte dove tutto va in pezzi.
Nel corso della storia si può vedere quanto Eden si senta sola. Il rapporto con i genitori si è incrinato, idem quello con il fratello perché agli occhi di Eden è come se lui abbia scelto Kevin invece di sua sorella, non l’ha protetta. Non riesce a confidarsi con l’amica Mara. La scena in cui descrive l’abuso mi ha spezzato il cuore perché si percepisce il dolore e la paura di Eden. E avrei solo voluto abbracciarla, dirle che non è colpa sua quando pensava di essere stata stupida a permettere che gli accadesse una cosa del genere.
Did he know he was killing me? I wanted to tell him I was about to die.
La prima parte andava alla grande, poi ho iniziato ad avere un problema con la protagonista. A un certo punto della storia il suo comportamento ha iniziato a non piacermi. Io capisco che sia ferita ma non condivido i suoi meccanismi di difesa. Il modo in cui allontana le persone e le ferisce pur di non farle avvicinare non mi è piaciuto, e non è corretto come ha trattato certe persone che con lei sono state buone.
Invece menzione d’onore per Josh. Il mondo ha bisogno di più persone come lui.
The plan was to get better, to feel better, by any means.But I don’t feel better, I feel empty, empty and broken, still.And alone. More alone than ever before.
The Way I Used to Be è un buon libro sul tema della violenza sessuale perché l’autrice fa un ottimo lavoro nel far capire al lettore come si sente Eden, come vuole sfuggire a questo dolore… peccato solo che io non abbia condiviso alcune scelte fatte dalla protagonista, ma questo è gusto personale.
Libri come questo non sono facili ma per me sono necessari, perché mi fanno sempre riflettere a fine storia mi lasciano molto.
Cosa ne pensate? Potrebbe piacervi?
E fatemi sapere se avete letto libri su questo argomento.
Io invece Eden l'ho capita proprio per quei meccanismi di difesa che ho messo in atto io stessa - sebbene per circostanze totalmente diverse. È vero però che va molto a gusto personale.
RispondiEliminaJosh la menzione d'onore se la merita tutta.
ad avercene di gente come josh!
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