lunedì 29 marzo 2021

Il Rintocco di Neal Shusterman | Recensione

Buon lunedì booklovers!
Ho letto che fino a maggio vogliono eliminare la zona gialla. No dico ma seri? Io già mi butto dalla finestra tra un po...
Vabbeh meglio passare ai libri perchè se ci penso mi deprimo! Oggi vi parlo de Il Rintocco! Il capitolo finale della trilogia di Neal Shusterman iniziata con Falce. Esce domani e ringrazio Mondadori per avermi dato la possibilità di leggerlo in antprima.




IL RINTOCCO
NEAL SHUSTERMAN

Editore: Mondadori
Pagine: 492
Genere: Distopico
Serie: Arc of a Scythe #3


Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.





Siamo arrivati alla conclusione dell’avventura iniziata con Falce e non dico di essere rimasta delusa però questo è il romanzo che tra tutti e tre mi è piaciuto un po’ meno per una serie di fattori che vi snocciolerò nel corso della recensione.
Il primo riguarda proprio i protagonisti Citra e Rowan: se avete letto Thunderhead sapete dove li ha portati il finale e questo implica che almeno all’inizio de Il Rintocco non siano presenti. Peccato solo che anche andando avanti la loro presenza non raggiunga il 50% (quella di Rowan poi non dico che sia misera ma quasi eh) e questa cosa non mi ha fatto impazzire perché loro erano in assoluto i personaggi che preferivo all’interno della serie. Anche perché questi sono i personaggi che a inizio serie sono i protagonisti indiscussi e così anche nel secondo volume. Ma arrivati al terzo le dinamiche della storia cambiano e questo li porta ad avere meno spazio a favore di Grayson.
Riconosco che Grayson abbia fatto un bel percorso di maturazione e crescita e lo apprezzo, ma purtroppo il suo arco narrativo non mi ha entusiasmato ed esso ricopre la maggior parte del romanzo perché in questo volume diventa una figura fondamentale.

Se mi chiedi se è possibile che tu commetta errori di giudizio, la risposta è sì.
Fai sempre errori… come tutti gli esseri umani fin dalla notte dei tempi. L’errore è intrinseco
nella condizione umana ed è un tratto dell’umanità che amo profondamente.” 

Viene poi introdotto un personaggio non binario che sinceramente mi ha confuso. Avendo solo una conoscenza superficiale della fluidità di genere non riesco a capire se la rappresentazione che viene fatta sia appropriata o no perché mi è sembrata un po’ strana. Tra l’altro non prendetela a male però questo personaggio non da un vero e proprio contributo alla storia, se non forse in una scena quindi a mio parere è un po’ inutile.

Altra cosa che mi ha mandato in confusione è l’arco temporale. Soprattutto all’inizio mi è sembrato di non capire nulla con i continui salti tra un anno e l’altro, e solo con l’apparizione di Citra e Rowan ho iniziato a mettere un po’ in ordine le cose. Inoltre se nei primi due volumi non mi aveva pesato non avere una mappa in questo ne ho sentito davvero il bisogno perché vengono citate tante regioni\continenti inventati dall’autore, che sì, si rifanno alla nostra geografia ma una mappa secondo me serviva. E serviva anche un bel taglio perché almeno 100 pagine io le ho considerate superflue, eliminandole non avrebbero tolto niente alla storia.

Cos’è che ci spinge a conseguire obiettivi così ambiziosi e poi a distruggere le fondamenta?
le chiese. Perché dobbiamo sempre sabotare i nostri sogni?»” 
Siamo esseri imperfetti” rispose lei. Come potremmo mai trovare il nostro posto in un mondo perfetto?

Una cosa che mi è piaciuta molto invece è stata la piega che ha preso la serie. Quando dicevo che le dinamiche cambiano non scherzavo perché nel primo volume si parte con le falci come fulcro della storia, per poi arrivare al destino dell’umanità intera e mi è piaciuto tanto, non mi aspettavo proprio una cosa del genere. E poi vabbeh nonostante Citra non fosse presente come speravo, nelle sue scene si è riconfermata un personaggio che ammiro molto per la sua lealtà, per la compassione che mostra, e per il suo volersi battere per la giustizia.


L’umanità deve essere spinta giù dal nido per elevarsi al di sopra del suo stato attuale e migliorarsi.” 


Nonostante alcuni difetti Il Rintocco è la degna conclusione di una serie che reputo validissima e che ho apprezzato soprattutto per il suo offrire bellissimi spunti di riflessione 



“La speranza non è perduta. L’abbiamo solo smarrita.



Avete letto questa serie? Che ne pensate?


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥