Buon lunedì booklovers!
Nel weekend sono stata sulla neve con il bob insieme ad amici e ci siamo divertiti un sacco, ci voleva proprio una giornatina del genere!
Ma tornando a noi oggi vi parlo di The Winner's Kiss. Il bacio, il libro conclusivo della trilogia della Rutkoski che purtroppo non mi ha fatto impazzire come speravo...
Pagine: 348
Genere: Fantasy
Serie: The Winner's Trilogy #3
La guerra è cominciata. Arin ne è al centro a fianco a nuovi alleati dei quali non si può fidare per combattere contro l’impero. Anche se si è convinto di non amare più Kestrel, Arin non l’ha dimenticata, come non ha dimenticato chi è diventata: il tipo di persona che ha sempre disprezzato. Ha tenuto più all’impero che alla vita di persone innocenti, e certamente più che a lui.
O almeno, questo è quello che crede...
Nel gelido Nord, intanto, Kestrel è prigioniera in un brutale campo di lavoro. E mentre cerca disperatamente un modo per scappare, vorrebbe che Arin sapesse quello che ha sacrificato per lui. Vorrebbe farla pagare all’impero per quello che le è stato fatto. Ma nessuno ottiene quello che vuole solo desiderandolo.
Mentre la guerra si fa più intensa, entrambi scoprono che il loro mondo sta cambiando in modo irreversibile. L’Est è in guerra con l’Ovest e loro sono nel mezzo.
Con così tanto da perdere, chi può vincere davvero?
Se penso a questo libro piango, e non in positivo.
Avendo letteralmente adorato The Winner’s Crime, e vedendo che il mio apprezzamento per la serie cresceva ad ogni volume, si erano create delle aspettative per quello finale. Ma ahimè, con questo romanzo il mio gradimento è regredito…
The Winner’s Kiss inizia alla grande: Kestrel e Arin sono divisi, arrivi dalla disperazione che era il finale del volume precedente, già il secondo capitolo è di una tristezza unica, e poi… E poi il libro si perde via. Si perde via perché viene usato un’espediente narrativo che a mio parere ha rovinato un po’ tutto. Per spiegarvi ovviamente devo scendere nello spoiler quindi… INIZIO SPOILER Kestrel è stata mandata in un campo di lavoro dove assume ripetutamente
delle droghe che la fanno finire nell’oblio e la portano a perdere la memoria.
Sta cosa della perdita della memoria non mi ha mai fatto impazzire però dici
“vabbeh sono gusti, ci sta, mi consola il fatto che questo significa ma na
gioia per la mia ship”. Ma purtroppo questo espediente secondo me non ha
funzionato bene perché Kestrel non ricorda più Arin si, ma non ricorda neanche
più se stessa e deve ricominciare tutto dall’inizio. Sinceramente è come aver buttare
in vacca tutto quello che la coppia aveva costruito nei primi due romanzi. Dal
canto suo Arin è un signore eh, tenta di aiutarla a ricordare, le sta vicino ma
le dà anche spazio quando le serve… ma questo copre l’intera prima metà del
libro, dura troppo e l’ho trovato a tratti noioso concentrarsi solo sulla
memoria di Kestrel.FINE SPOILER
“Lei sollevò il mento, sentì il corpo irrigidirsi. “Non sono lei. Non più.
Non sono la persona che tu...” chiuse la bocca.
“Che amo?” chiese piano.”
Kestrel è cambiata e ci sta insomma dopo tutto quello che ha passato e subito ma mi sembrava di non riconoscerla. Mi mancava la vecchia Kestrel dei precedenti libri. Ho apprezzato però l’ironia di lei che non ha mai voluto arruolarsi nonostante il padre l’abbia sempre spinta a farlo, mentre in questo romanzo si arruola nell’esercito nemico. E ho apprezzato anche quei piccoli dettagli che mostrano come Kestrel sia arrivata a considerare Herran la sua casa, come si sente di appartenere a questo popolo.
Arin invece, bello si che si preoccupasse per la sua amata ma ho trovato pesante che volesse proteggerla continuamente dalla guerra, come se volesse tenerla sotto una teca di vetro. Ricordiamoci che Kestrel non è mai stata una donzella da proteggere, anche perché nella guerra può essere una risorsa utilissima.
“Non hai bisogno di essere abile con la spada. Sei tu stessa la tua arma migliore.”
La seconda parte del romanzo è quella che ho apprezzato maggiormente perché si concentra di più sulla guerra. Ci sono le tattiche militari e le strategie di guerra, le scene in battaglia, gli assalti, mi è piaciuto un sacco l’escamotage che ha usato Kestrel con l’Imperatore. Questo gente, questo è quello che avrei voluto vedere fin dall’inizio!
Il finale me lo aspettavo ma non così, nel senso che le sorti di Valeria sembrano un po’ lasciate a cazzo. Cioè prendiamo Verex: è una brava persona, la più adatta a regnare forse, e nel precedente romanzo diceva a Kestrel che avrebbero potuto migliorare le cose un giorno. Poi quando questo giorno si presenta, e ha davvero la possibilità di fare qualcosa di concreto fa dietrofront. Ma tutt'appost?
“Voglio scelte migliori.”“Allora dobbiamo creare un mondo dove sia possibile.”
Nonostante questo volume conclusivo mi abbia un po’ delusa, sono contenta di aver letto questa serie. Non è certo la serie della vita, ma è godibile, scorrevole, e se siete fan delle ship che fanno penare ci andate a nozze con questa storia!
“Se cerchi di essere prudente in guerra sei destinato a perdere.” |
Avete letto questa serie? Che ne pensate?
Contenta di non averla ripresa xD
RispondiEliminain realtà a me è piaciuta, peccato solo per questo ultimo libro :(
Elimina"Ma tutt'appost?" XD XD non ricordo esattamente le dinamiche di tutte le vicende ma questa sarebbe stata una domanda da porre a molti personaggi che si perdono e magari con una bella seduta ci si risparmiava anche qualche esplosione. Concordo con te sulla questione della memoria che un pò alla lunga ha fatto perdere il lavoro dei libri precedenti ma dopo tutto l'angst del non-detto del secondo libro mi andava bene tutto purchè questi due si parlassero e zitti zitti ogni tanto saltano fuori anche con delle belle citazioni e allora ti sciogli perchè questi due tornano a fare i romanticoni **
RispondiEliminase ripenso a quanto mi è piaicuto il secondo uffaaa
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