venerdì 11 ottobre 2019

Trilogia Nevernight di Jay Kristoff | Recensione

Buon venerdì booklovers!
Finalmente è arrivato il momento di parlarvi della trilogia più chiacchierata degli ultimi mesi! Ovviamente sto parlando di Nevernight, di cui ho letto tutti i libri il mese scorso, complice l'incontro con l'autore che si è tenuto a fine settembre (in caso ve lo foste perso, qui trovate il post con il resoconto della giornata).
Di solito non ci metto così tanto tempo per scrivere una recensione ma con Nevernight non sapevo bene da dove iniziare perchè avevo un po di cose da dire, difatti è venuta un po lunghetta...Come sempre non ci sono spoiler (se non due righe ma è segnalate) quindi potete leggerla tranquillamente.




NEVERNIGHT. MAI DIMENTICARE
JAY RISTOFF

Editore: Mondadori Oscarvault
Pagine: 463
Genere: Fantasy
Serie: The Nevernight Chronicle #1

Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte.
Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto.
Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio.
La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.





Se non siete a vostro agio con linguaggio volgare, scene di sesso esplico, sangue, violenza, combattimenti e scene crude... non so quanto questa serie possa fare per voi perché è piena zeppa delle cose che ho appena citato. In primis il linguaggio volgare utilizzato che a molti può far storcere il naso ma che io ho apprezzato tantissimo perché è esattamente il linguaggio da scaricatore di porto che uso io!
@monolimeart

La storia segue le avventure di Mia, figlia di una ribellione fallita che giura vendetta contro coloro che hanno ucciso la sua famiglia. Per fare ciò entra nella Chiesa Rossa, una sorta di scuola che sforna i migliori assassini dell’intera Repubblica.
A raccontare le cronache di Mia è una voce narrante che è al tempo stesso un personaggio della storia e io questa cosa l’ho trovata fighissima (ovviamente non ho azzeccato chi era ma avevate dubbi?).
Questa storia non mi è dispiaciuta ma non posso dire che sia originale al 100% e adesso mi spiego meglio: Mia è spinta dalla vendetta, un escamotage già visto un po’ ovunque che quindi per me non è sicuramente originale. Interessante è sicuramente il percorso che compie attraverso i libri, questa crescita la porta alla parte un po’ più originale della serie, che è legata al sistema magico presente nella storia (non ve lo spiego perché sinceramente non so neanche se sarei in grado di farlo!). Purtroppo questa parte contiene una sorta di cliché che non è tra i miei preferiti quindi una volta arrivata a quel punto diciamo che ho un po’ storto il naso ma il tutto ci sta con la storia e il destino di Mia.
Niente è lasciato al caso, ogni azione, ogni frase è messa lì per un motivo e vi assicuro che alla fine tutte le domande ricevono una risposta, a tutto c’è una spiegazione. E con tutta la carne che viene messa sul fuoco in questa serie fidatevi che non è cosa non da poco.

«Sarai una diceria. Un sussurro. Il pensiero che fa svegliare i bastardi di questo mondo madidi di sudore nell’illuminotte. L’ultima cosa che sarai mai, ragazza, è l’eroe di qualcuno. Ma sarai una ragazza che gli eroi temeranno.»

La cosa che ho amato di più è il worldbuilding. A mio parere è pazzesco. Complesso, interessante e ben strutturatoSiamo nella Repubblica di Itreya dove la notte non esiste. Questo perché nel cielo si alternano tre soli, per cui non arriva mai la notte (da qui il nome Nevernight\Illuminotte). L’unico momento in cui cala un periodo di buio è
quando vi è l’eclissi dei tre soli, che avviene ogni due anni. Capite perché dico complesso? A livello di scrittura secondo me anche solo pensare un mondo del genere non è facile. Inoltre l’autore si è ispirato a Venezia e alla storia romana in particolare alla dinastia di Giulio Cesare e questo mi porta all'altra cosa che ho apprezzato tantissimo. La politica. Itreya è una Repubblica che secoli fa era una monarchia, e ad oggi la preoccupazione maggiore è che con un colpo di stato la Repubblica possa finire nelle mani di una sola persona. Nel corso della serie scopriamo insieme alla protagonista quanto alcuni aspetti della Repubblica siano ingiusti, e questa cosa l’ha resa molto più vera ai miei occhi. Insomma anche qui per me c’è stato un ottimo lavoro e tra worldbuilding e politica si vede che Jay si è documentato.

Per quanto riguarda i personaggi penso che questo sia stato il mio problema più grande. Non mi sono trovata coinvolta emotivamente perciò non mi sono legata a loro. L’unico che ho amato alla follia è Mercurio, lui è il mio spirit animal! La nostra protagonista Mia Corvere me l’aspettavo diversa e in tutta onestà sono rimasta un pochino delusa. Dal modo in cui ne parlavano tutti mi ero fatta un’idea di lei che poi non si è rivelata vera SPOILER pensavo fosse spietata, crudele, senza cuore, ma alla fine non è così, non è neanche un cuore di panna eh però neanche così spietata come credevo che fosse (basta pensare al finale del secondo libro, quando fa finta di uccidere gli amici per salvarli, escamotage che proprio non mi è piaciuto). FINE SPOILER

Altra nota un po’ dolente sono le note a piè pagina che contraddistinguono questo romanzo. Servono ad ampliare il worldbuilding ma a mio parere è troppo. Se sono nel mezzo di una scena d’azione non voglio seguire il * per sapere la storia del ponte su cui sta correndo Mia perché distoglie la mia attenzione dalla scena che sto leggendo. E che caz me ne frega a me di sapere che il gatto si chiama così perché piscia ovunque? Insomma alcune note a mio parere sono un po’ inutili, messe lì con l’intento di far sorridere il lettore in mezzo a tutto sto sangue che viene versato nelle pagine. Altre note sono lunghissime, pagine e pagine di note, tant'è che al secondo libro ho smesso di leggerle. SORRY JAY.
Restando in tema scene: ho amato quelle d’azione, gli inseguimenti e i combattimenti. Sono scritte davvero bene secondo me tanto che sembra quasi di stare lì in mezzo alla storia! Le scene di sesso invece (così come ehm la parte romance) lasciano un po’ a desiderare, nel senso che… non lo so a volte sfiorano un po’ il trash secondo me?

Quindi la serie di Nevernight mi è piaciuta?
Assolutamente si. È una bella storia, ricca di avventura e azione. Però diciamo che non la ritengo un capolavoro come tutti l’hanno acclamata (ah il maledetto hype), mi ha colpito si, ma fino a un certo punto.


Nevernight. Mai dimenticare ★★★★
Nervernight. I grandi giochi ★★★
Nevernight. Alba oscura ★★★½



Sicuramente qualcuno avrà già letto questa serie tanto chiacchierata quindi ditemi cosa ne pensate!
Vi è piaciuta?

6 commenti:

  1. non l'ho ancora letta, però mi sono sempre chiesta perché l'autore non abbia scelto un altro tipo di narrazione se ci teneva così tanto a commentare la storia XD
    ad ogni modo mi è arrivato da poco il primo volume... lo leggerò, appena ho tempo, ma confesso che non sono particolarmente ispirata ^^"

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    1. anch'io ho aspettato di essere pronta per leggerla, pensa che all'inizio avevo in programma di leggerla a luglio\agosto

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  2. Io non ho fretta di leggerlo, ma sono anche una che non sente l'hype. In generale non so cosa aspettarmi e forse è meglio così.

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    1. ma beata te che non senti l'hype, io di solito aspetto di farlo scendere il MIO personale, ad esempio King of Scars ho aspettato un paio di mesi prima di leggerlo

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  3. Sto leggendo proprio adesso il secondo... un pò lento, come dici tu sarà che ho questa sensazione per via delle note, per carità, alle volte davvero spassose... ma anche troppo lunghe!

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Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥