venerdì 13 settembre 2019

Nell'angolo più buio di Elizabeth Haynes | Recensione

Buongiorno booklovers!
Un'altra settimana è ormai finita e a me sembra già che settembre stia volando via.
Oggi comunque si torna indietro nel tempo con un libro che è stato pubblicato nel 2012 e che io ho comprato nel 2016, poi giustamente è rimasto a vegetare sullo scaffale ma ce l'abbiamo fatta! e un po mi maledico per averci messo così tanto...


NELL'ANGOLO PIÙ BUIO
ELIZABETH HAYNES

Editore: Neri Pozza Editore
Pagine: 445
Genere: Thriller psicologico


Catherine è una ragazza che ha sempre vissuto irresponsabilmente la sua giovinezza, tra party, alcol e partner occasionali, quando incontra Lee. Sguardo rude ma diretto, prestante d’aspetto e risoluto nei modi, Lee infrange subito il suo cuore. Il tempo necessario per un romantico corteggiamento e Catherine accetta, senza alcuna esitazione, di andare a vivere con lui. La scelta si rivela impeccabile nei primi mesi di convivenza: Lee è affettuoso, pieno di premure e attenzioni. Appare stranamente sfuggente soltanto quando viene interrogato sul suo lavoro, ma Catherine, innamorata com’è, non fa attenzione a questa trascurabile reticenza. Poi, gradualmente, attraverso segni appena percettibili, piccole scenate di gelosia, critiche per un’acconciatura o per un abito troppo eccentrico, il clima muta. Lee diventa ombroso, cupo, si assenta misteriosamente per giorni e, infine, in un’escalation drammatica, svela il suo vero volto. Schiaffi, torture psicologiche, botte, insopportabili umiliazioni fisiche, Catherine viene violata nell’intimo, rinchiusa a chiave in una stanza, ridotta a vittima inerme di un carnefice senza pietà. Probabilmente morirebbe se, in circostanze accidentali, non fosse scoperta nella sua agonia da una vicina di casa, che denuncia Lee e ne determina l’arresto, il processo e la condanna. La violenza psichica è penetrata, però, a fondo nella mente e nell’anima di Catherine. La ragazza cambia ogni giorno strada per tornare a casa, azzera le sue relazioni col mondo esterno, ispeziona ogni ora meticolosamente la sua abitazione, assume comportamenti compulsivi estremi dettati dal fantasma incancellabile del suo carnefice. Un fantasma che diventa di carne e ossa il giorno in cui una telefonata annuncia che Lee è uscito di galera.





Ho iniziato questo libro così, perché volevo smaltire qualche cartaceo che avevo sullo scaffale, non mi aspettavo certo una storia del genere. Premetto che ho il vizio di non rileggere la trama quando inizio un libro quindi con i romanzi aggiunti secoli fa capita che mi ricordi gran poco, è tutto un effetto sorpresa insomma!

Il romanzo alterna il passato e il presente di Cathy: nel 2003 è spensierata, si gode la vita, la sera fa festa fino a tardi con le amiche, beve, flirta e si diverte. Nel 2007 il suo stile di vita completamente diverso e ci troviamo davanti una Cathy che convive con un disturbo ossessivo-compulsivo che la costringe a controllare da cima a fondo le serrature e gli infissi di casa una, due, tre, sei volte prima di uscire.
Ammetto che all'inizio è stato un attimo difficile saltare avanti e indietro però una volta entrata nel meccanismo ho apprezzato davvero questa scelta e non avrei pensato a un modo migliore per raccontare questa storia, l’unica pecca è che a volte la narrazione mi è sembrata un po’ prolissa.

Il romanzo tratta la tematica della violenza domestica, una tematica che purtroppo è schifosamente attuale. I capitoli al passato ci mostrano l'incontro con Lee e il crescendo di violenza, come cambia la vita di Cathy e l’esatto momento in cui realizza che il suo compagno è un mostro. I capitoli al presente ci mostrano quanto le violenze subite abbiano influito sulla donna, le ossessioni, gli attacchi di panico. Ma ci sono anche i piccoli passi verso la guarigione, il riuscire a fidarsi di un’altra persona, la voglia di superare la paura, la voglia di farcela.

“Sai quale fu la cosa peggiore? Non fu il fatto di starmene li seduta, in quella stanza, ad aspettare che tornasse per uccidermi. Non furono le botte, il dolore, lo stupro. No, la cosa peggiore fu che nessuno, dopo, volle credermi. Nemmeno la mia migliore amica.”

Vi giuro che in certe scene stavo quasi per piangere perché quello che subisce Cathy è orribile, mi si è stretto il cuore a leggere certe cose. Sono rimasta disgustata da Lee, da quanto sia cattivo, meschino, viscido, calcolatore. Ma forse mi hanno disgustata di più le amiche di Cathy, che abbagliate dalla finta perfezione di Lee non hanno creduto all'amica.
La cosa ancora più orribile è pensare che cose del genere accadono tutti i giorni.

“E come vivere in un film dell'orrore.


Io vi consiglio assolutamente di leggerlo! E se avete altri titoli simili a questo consigliatemeli!

4 commenti:

  1. Hai perfettamente ragioni quando dici che purtroppo il tema della violenza domestica è una piaga ancora viva. Io penso che sia comunque importante parlarne e non guardare dall'altra parte quando ci sono persone che hanno bisogno d'aiuto. Far finta di niente incrementa la violenza che andrebbe stroncata sul nascere.

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  2. Mi sono venuti i brividi solo a leggere la tua recensione, non ce la farei mai col libro!

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Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥