Buongiorno booklovers!
Alla fine ho deciso di abbandonare il libro della Tahir e in teoria ho iniziato quello a tema natalizio (dico in teoria perchè ieri, quando ho programmato questo post non ci avevo ancora messo mano eheh). Oggi invece facciamo un passo indietro e vi parlo di una lettura che ho fatto ad Halloween (meglio tardi che mai insomma...) ossia Una bambina cattiva di Zoje Stage.
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Genere: Thriller Psicologico
Per Suzette Jensen la nascita di Hanna è stata una benedizione. Le sue condizioni di salute sembravano escludere la possibilità di una gravidanza, ma alla fine lei e suo marito Alex hanno ottenuto la famiglia che avevano sempre desiderato. Hanna, però, a sette anni non ha ancora pronunciato neppure una parola. È riuscita a farsi espellere da tutte le scuole in cui l’hanno mandata, costringendo Suzette a seguirla a casa. Hanna è una bambina difficile. Capricciosa, aggressiva, diventa ogni giorno più ostile. L’unico momento in cui sembra calmarsi è quando suo padre è presente. Agli occhi di Alex, Hanna è il ritratto della brava bambina, un angioletto innocente che ha bisogno di affetto per sbloccarsi. Eppure Suzette sa che c’è molto di più. Sente che sua figlia non la ama, e sospetta che covi un odio viscerale nei suoi confronti. Un odio che peggiora fino a diventare una vera e propria minaccia…
Che dire amici… ma chi lo vuole un figlio dopo una lettura del genere.
La trama è sostanzialmente questa: la figlia che vuole far fuori la madre. Punto. Il tutto è molto creepy e mi ha ricordato il film Orphan, con l’unica differenza che qua non hanno adottato nessuno, Suzette se l’è partorita sto demonio di figlia.
E non sto scherzando. Hanna ha dei comportamenti e dei pensieri che non sono affatto normali per una bambina di 7 anni, fin da subito è chiaro che questa ha problemi seri. In più non parla, e questo rende la comunicazione con i genitori ancora più difficile.
La stronzetta però è tale solo con la madre, con il padre è un vero e proprio angioletto. Questo perché il desiderio di Hanna è quello di far fuori la madre così da poter aver per sé il padre, perché è convinta che la mamma ha fatto un incantesimo al suo papà per portarglielo via. Il suo sogno è poter avere con il padre la relazione che ha con la madre. C r e e p y.
“Scusa, ma c’è qualcosa che non va in te… Devo scoprire cos’è.”
Ammetto che il romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine perché volevo assolutamente sapere come andava a finire e fin dove si sarebbe spinta Hanna, ma mi ha fatto anche incazzare. In primis il padre che è un rimbambito, perché giustamente la figlia con lui si comporta sempre bene quindi non crede a quello che gli dicono gli altri, ma tesoro bello ci sarà un motivo se l’hanno sbattuta fuori dalle tutte le scuole no? E dopo che tua figlia fa un collage dove appiccica la foto di tua moglie in mezzo ai morti puoi dirgli “questo progetto non è andato molto bene”? no dico ma sei serio? Quella si è cagata addosso e tu minimizzi così?
Anche il fatto che Hanna la passi sempre liscia mi ha urtato parecchio perché fa delle cose davvero gravi. Tutte le sue mosse sono ben studiate e ogni fottuta volta non viene punita, cioè quella sta cercando di accopparti e tu non fai niente? Ma sei scema?
Ho provato un po’ di tristezza per Suzette perché passa tutto il tempo a casa con la figlia, le fa da madre, da maestra, ed è impegnativo stare dietro a una come Hanna quindi ha zero tempo per se stessa, non ha tempo per altro se non per la figlia, non ha amicizie, ha solo il marito. E questo mi è sembrato davvero triste.
Diciamo che oltre alla parte “horror” il romanzo ci mostra l’importanza della relazione madre\figlia ma anche come cambiano le dinamiche famigliari una volta che entra a farvi parte un figlio e questa cosa l’ho apprezzata molto.
Tentennava tra il desiderio di aiutare sua figlia e quello di liberarsi di lei.
Non ci sono attimi morti, il ritmo è sostenuto (anche perché tentare di ammazzare la madre è un lavoro a tempo pieno per la nostra Hanna), ci sono molti rimandi alla psicologia, che come sapete apprezzo sempre. Il finale non mi è dispiaciuto. Però… come ho detto ci sono delle cose che non mi hanno fatto impazzire, in più ci sono delle parole in svedese e un glossario sarebbe stato opportuno visto che non conosco la lingua.
Rimane comunque un romanzo godibile, secondo me super adatto per il periodo di Halloween (l'ho letto appunto a ottobre) visto che è creepy al punto giusto. Inoltre è una di quelle storie che sarebbe perfetta per una trasposizione cinematografica! Se penso a sta bambina ho ancora i brividi…
Avete mai letto libri con questo tema? Se avete qualche titolo consigliatemelo!
Ho i brividi e già odiavo di mio i bambini xD
RispondiEliminaIDEM!
EliminaUhm.... aspettavo questa recensione da tanto, ero curiosa tantissimo, ma poi la madre la uccide? o è la madre che uccide la figlia? o la chiudono in un centro psichiatrico?
RispondiEliminaVoglio sapere come finisce davvero!
Scrivimi su FB, via mail... dimmelo ahhahahahaha
SPOILER SPOILER SPOILER
Eliminala mandano in una specie di scuola dove possono aiutarla e ci dovrebbe restare degli anni, il libro si chiude con la bambina che pensa tipo che dovrà diventare una brava bambina per tornare a casa e liberare il padre dalla madre >.<