lunedì 13 aprile 2020

Red Rising. Il Canto Proibito di Pierce Brown | Recensione

Buongiorno booklovers!
Oggi sarebbe festa e di solitamente non avrei pubblicato ma tanto siamo tutti in casa quindi, almeno per me, è come se questo fosse un giorno come un altro visto che lo passerò normalmente, ovviamente però alla grigliatina non rinuncio (come se ieri avessi mangiato poco...)! Vabbeh direi di procedere oltre e vi lascio la recensione di Red Rising di Pierce Brown, trilogia che mi sono messa a recuperare questo mese e mentre va online la recensione del primo libro sappiate che io sono già all'ultimo...



RED RISING.
IL CANTO PROIBITO
PIERCE BROWN

Editore: Mondadori
Pagine: 402
Genere: Distopico
Serie: Red Rising Saga #1


Darrow ha sedici anni, vive su Marte ed è uno dei Rossi. La casta più bassa, minatori condannati a scavare nelle profondità del pianeta a temperature intollerabili, rischiando ogni giorno la propria vita. Ma Darrow sa di farlo per rendere abitabile la superficie di Marte, per dare una terra alle nuove generazioni. E a ripagarlo dei sacrifici c'è l'amore per Eo, bellissima e idealista. Finché un giorno i due innamorati sono sorpresi a baciarsi in un luogo dove non avrebbero dovuto, sono processati e condannati da un giudice appartenente alla casta degli Oro, la classe dominante. E mentre Eo riceve le frustate di punizione, la sua voce si scioglie in un canto dolcissimo, un canto proibito di rivolta e speranza, lo stesso canto che era costato la vita al padre di Darrow. E ora costerà la vita a Eo. 





Red Rising è stata una bella sorpresa. Sarà che le ultime letture non erano state c chissà che, sarà che ormai non leggo più distopici, fatto sta che mi è piaciuto e non me lo aspettavo visto che le mie aspettative erano pari a zero.

L’ambientazione mi è piaciuta da morire e ricordo che fu proprio quella a incuriosirmi, purtroppo però a mio parere è anche un punto debole del romanzo. Ci troviamo su Marte in un futuro post apocalittico dove gli umani si sono insediati sui pianeti del sistema solare. La società che ci propone l’autore è divisa in colori e raffigura la classica gerarchia dove al vertice troviamo i ricchi, i forti, coloro che si credono superiori, che in questo caso sono gli Oro; ultimo gradino della scala sociale sono i Rossi, coloro che vivono nella povertà e scavano le miniere sotto il suolo di Marte. Tutto ciò è interessantissimo però non viene approfondito molto in questo primo volume. Il worldbuilding e il sistema gerarchico sono complessi perciò non aiuta il fatto di venire gettati in questa società dove si parla di colori e ruoli che al lettore sono sconosciuti. Avrei preferito un minimo di background in più.


La Terra è giunta su Marte e noi pionieri siamo stati lasciati sottoterra, fatti schiavi,
a lottare, a soffrire per creare e mantenere le fondamenta di questo… questo impero.
Siamo quello che diceva sempre Eo: gli schiavi della Società.


Protagonista indiscusso della storia è Darrow, un Rosso che vede la moglie giustiziata davanti ai suoi occhi. Tutto parte da lei, che aveva capito che i Rossi sono solo schiavi in questa società, sognava un futuro migliore. E adesso Darrow vive per realizzare il sogno della sua amata. Per spezzare le catene che tengono prigionieri i colori inferiori.
Darrow mi è piaciuto, il suo personaggio è ben riuscito perché è imperfetto, sbaglia e impara, le cose non gli vanno mai per il verso giusto ma riesce comunque a raggiungere dei traguardi con le sue mani. Già in questo primo libro ha un’evoluzione bomba, nonostante si comporti come un Oro rimane un Rosso nel cuore, fondamentalmente è una persona buona (anche un po’ ingenua a volte) che però dovrà compiere delle azioni cattive.


Mi tufferò nell'inferno, nella speranza di, un giorno, risalire alla libertà.


Ho apprezzato molto le relazioni che Darrow forma con Sevro e Roque, e anche quella particolare con Cassio. Questi che ho nominato sono personaggi secondari interessanti che però non vengono esplorati molto e spero vivamente venga dato loro spazio nei seguiti. Mustang per ora rimane un’incognita, anche in questo caso spero di farmi un’idea migliore con i seguiti.

Il romanzo copre un arco narrativo di due anni che non è usuale nei romanzi, ma vi assicuro che non ve ne accorgerete, io ero troppo presa dalla scalata di Darrow verso l’alto, dalla storia, dall'azione che abbonda. Per certi versi mi ha ricordato Hunger Games ma molto più sanguinolento ed è stato un po’ triste vedere quante cose all'interno di Red Rising rispecchiano la nostra società…


“Il rosso sta per sorgere.”


Aveteletto questa serie? Cosa ne pensate?


6 commenti:

  1. "e mentre va online la recensione del primo libro sappiate che io sono già all'ultimo..."
    Lo sapevooooooo! Sapevo che dopo aver terminato Golden Son non avresti che potuto cominciare Morning Star! xD

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  2. Sì ma tutta questa recensione e poi mi sganci tre stelle soltanto?

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  3. i tuoi commenti su instagram mi hanno incuriosito un sacco, mettici pure che ho letto solo recensioni positive... mi sa che ci farò un pensierino. Anche se non leggo distopici da una vita e non mi attirano più. Sarà una bella sfida

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    1. anch'io non li leggevo da una vita e questa serie mi ha fatto volare altissimo!

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Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥