lunedì 20 gennaio 2020

L'usignolo di Kristin Hannah | Recensione

Buongiorno booklovers!
Finalmente sono in ferie! So già che questa settimana volerà ma casca a fagiolo perchè farò una full immersion nella scrittura della tesi visto che ho la scadenza a inizio febbraio e sto un po indietro...
Prima di tornare a scrivere e leggere articoli vi lascio la recensione della mia prima lettura del 2020 ossia L'Usignolo di Kristin Hannah, e se penso che è stato pubblicato nel 2016 mi maledico per non averlo letto prima!




L'USIGNOLO
KRISTIN HANNAH

Editore: Mondadori
Pagine: 466
Genere: Historical Fiction


Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d'occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l'altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l'incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaëtan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. "L'usignolo" racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell'amore e della libertà.






Che non vado molto d’accordo con i libri storici si sa, ma uno dei pochi periodi che leggo con interesse è la seconda guerra mondiale, in particolare romanzi che hanno a che fare con l’Olocausto. Lo so che è una delle pagine della storia più tristi dell’umanità e molti se ne tengono lontani per la sua crudeltà, invece io ne vado alla ricerca perché voglio leggere queste cose, perché la maggior parte di questi romanzi che ho letto hanno documentazioni accurate, storie vere di gente che è esistita e penso che il minimo che io possa fare è leggere le loro storie per non dimenticare.

L’Usignolo è ambientato in Francia durante il periodo dell’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Già questo ha suscitato il mio interesse perché ci sono tantissimi libri ambientati nei campi di concentramento ma pochi che raccontano altri aspetti, altre situazioni vissute in questo periodo.
Le protagoniste sono Vianne e Isabelle Rossignol, due sorelle agli antipodi. Isabelle mi è entrata subito nel cuore con il suo animo ribelle, il suo coraggio e la voglia di aiutare le persone e il suo paese. Si unirà alla Resistenza e posso solo dirvi che farà grandi cose. Con Vienne invece ho faticato perché inizialmente l’unica cosa che riesce a pensare è che suo marito tornerà dalla guerra e si occuperà di tutti i problemi, e questo suo comportamento mi ha dato fastidio. Ho comunque imparato a capirla, e fortunatamente poi compie un bel salto di qualità come personaggio grazie anche alle cose che fa.

Attraverso le sorelle Rossignol il romanzo ci mostra due fronti della guerra: il lavoro svolto dalla Resistenza, i francesi che con qualunque mezzo e dotati di coraggio lottano per avere il loro paese libero dall'oppressione tedesca; dall'altra parte ci sono persone come Vianne che ci mostrano com'è vivere in una Francia occupata: case depredate da oggetti di valore, il cibo che scarseggia mentre i nemici si ingozzano, il freddo, le angherie dei tedeschi, gli stessi francesi che per timore decidono di collaborare…
Ma ci mostra anche la guerra delle donne. Il fatto che non venissero minimamente considerate come minacce perché cosa vuoi che faccia una donna? La guerra è combattuta dagli uomini. Eppure i percorsi di Vianne e Isabelle seppur diversi ci mostrano quanto hanno fatto queste donne, quello che hanno sopportato, le vite che hanno salvato, quanto hanno stretto i denti per i propri figli…


“Sono gli uomini a raccontare le storie. Le donne invece vanno avanti. Per noi è stata una
guerra nell'ombra. Non ci sono state parate per noi quando è finita, nessuna medaglia o
menzione nei libri di storia. Durante la guerra abbiamo fatto ciò che dovevamo, e quando
è cessata abbiamo raccolto i cocci e ricominciato le nostre vite da capo.”


Nel romanzo non manca l’amore. Quello di tipo famigliare, tra le due sorelle che nonostante i problemi avuti in passato evolve in modo bellissimo; ma anche quello tra un padre e le proprie figlie il cui rapporto si è incrinato nel tempo ma l'amore non ha mai cessato di esserci. E poi c'è quell'amore che non penseresti mai che possa nascere
in periodo di guerra...

E quanto ho pianto gente, alcune scene sono così toccanti che è impossibile non versare lacrime. L'unica pecca, a mio parere, è che l'autrice si è un po persa via con i dettagli, questo in realtà è anche un punto a favore perchè i dettagli fanno sempre bene alla storia ma a volte erano troppi.



Signore, l'Usignolo è qui.”


Se avete letto questo titolo cosa ne pensate? Se non l'avete letto ve lo consiglio davvero tanto.

1 commento:

Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥