Ieri ero indecisa su cosa pubblicare e in realtà avevo in programma altro ma poi... mi è venuta voglia di cacciare fuori una unpopular opinion, e si vi vedo già strabuzzare gli occhi al pensiero di una unpopular opinion su La canzone di Achille, libro amato praticamente da tutti! Ma che ci volete fare, lo sapete che sono la regina in questo campo (quasi quasi ci si potrebbe fare una rubrica).
Prima ci cominciare ringrazio Jess e Grazia che questa estate hanno letto con me il libro, è stata la mia prima buddy read dopo anni, e fino ad ora non mi ero accorta quanto mi era mancato leggere e commentare insieme ad altri i capitoli di un romanzo! Mo mettetevi pure comodi...
Editore: Sonzogno
Pagine: 400
Genere: Historical Fiction
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore.
E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi amanti e infine anche compagni d’arme - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la fantasia creatrice, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i Greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità.
Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.
Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi amanti e infine anche compagni d’arme - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la fantasia creatrice, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i Greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità.
Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.
Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
La canzone di Achille è un retelling dell’Iliade di Omero, ma se vi aspettate guerra, sangue e scontri, come dice la trama dimenticatevelo. La guerra di Troia in questo romanzo si vede pochissimo, fa da sfondo (le scene dove ci entriamo dentro saranno due). Verso la fine poi la guerra viene silurata con una spiegazione di tipo mezza facciata.
Perché?
Perché questo romanzo parla della relazione tra Achille e Patroclo, sempre descritta come una forte amicizia, ma nel corso della storia sono state tante le voci su una probabile loro relazione amorosa. E con questo romanzo la Miller ci regala la storia d’amore tra questi due personaggi. La viviamo fin da quando sono poco più che bambini dove si conoscono e piano piano si innamorano.
La voce narrante è quella di Patroclo, che una volta innamorato di Achille… ci sbava sopra ogni 3x2. E non sto scherzando. Io lui l’ho visto remissivo, vive tutta la vita in funzione di Achille, lo segue come un cagnolino, gli perdona scelte che non condivide (tipo andare a saccheggiare il villaggio). Sembra quasi che per elevare il personaggio di Achille l’autrice abbia voluto sminuire Patroclo.
Achille non ne parliamo. All'inizio dipinto come sensibile e tenero di cuore, non fa altro che peggiorare, accecato dalla gloria che gli è stata promessa e da manie di protagonismo e onnipotenza. Inutile dire che l’ho odiato.
INIZIO SPOILER Vorrei specificare che questo non è il mio genere quindi sapevo benissimo a cosa andavo incontro quando ho iniziato il romanzo. Non sono neanche ferrata per quanto riguarda l’Iliade perché nonostante mi abbia sempre incuriosito non l’ho mai approfondita, però alcune cose le so. E qualcosa in questo libro non mi torna. Patroclo prende il posto di Achille in guerra indossando la sua armatura e riesce pure a uccidere un semidio eppure per tutto il romanzo ci viene ricordato come non sia bravo in combattimento, anzi a momenti neanche sa prendere in mano una spada! Si dice che sia stata una delle figure più importanti nella guerra di Troia eppure qui è un nessuno, viene ricordato solo quando è vicino ad Achille. La morte del semidio per mano di Patroclo qui è del tutto casuale, quando nella realtà viene detto che è stato trafitto volutamente da Patroclo. Okay lo so che è tutto romanzato però questi cambiamenti a mio parere sembrano quasi fatti per mostrare Patroclo più debole di Achille.FINE SPOILER
La famosa leggenda del tallone di Achille dov'è???
Ma la cosa che proprio non ho digerito è l’idea che sia stata Elena a far scoppiare la guerra perché si annoiava. SERIAMENTE?
Insomma mi dispiace dirlo ma a me questo libro non ha lasciato nulla. Non mi ha coinvolto (le parti interessanti erano tutte verso la fine e sono durate troppo poco). Non ho neanche pianto come il resto del mondo sembra aver fatto, e se non piango io è grave.
“Se dovrai andare, sappi che verrò con te.” |
Se lo avete letto ditemi cosa ne pensate! So che in molti l'hanno amato.
Ho questo libro in tbr da un sacco di tempo ma non mi sono mai decisa a prenderlo davvero in considerazione. Sinceramente tutte le recensioni positive e gli elogi mi hanno sempre frenata. La tua descrizione di Patroclo mi fa passare ancora più la voglia.
RispondiEliminaRimarrà in tbr ancora un po.
povero Patroclo...
EliminaIn tbr e sicuramente lo leggerò, però non so... Non sono convinta al 100%. Poi il fatto che la guerra di Troia sia a malapena accennata e che non abbia un ruolo importante non è che mi piaccia :( io ci speravo!
RispondiEliminapure io difatti ci sono rimasta un po male, però anch'io non ero sicura del libro difatti l'ho preso in biblioteca
EliminaEhm no, nonostante la grande fama mi ha sempre ispirato poco. Adoro l'idea degli antichi greci, con tutti i loro dei e via dicendo, ma l'adoro su uno schermo senza sforzarmi di leggere e capire cose. Per cui questo libro per me è no, oltretutto credo sia di una pesantezza allucinante
RispondiEliminama sai anch'io penso di apprezzare un po di più questo genere di storie sullo schermo?
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