mercoledì 2 dicembre 2015

Black Ice di Becca Fitzpatrick | Recensione

Buon mercoledì lettori!
Poteva non capitarmi verso la fine dell'anno una lettura pessima?
Vi giuro che ho provato a fare una recensione obiettiva ma poi ho pensato, WHO CARES?
Mi scuso per la lunghezza smisurata ma avevo mooolto da dire...


BLACK ICE
BECCA FITZPATRICK

Editore: Piemme
Pagine: 360
Genere: Thriller, Mystery



Britt si è preparata per più di un anno a un trekking sul Teton Range. Quello a cui non era preparata, però, è scoprire che Calvin, il suo ex ragazzo e unico grande amore, si unirà a lei. Prima che Britt abbia tempo di esplorare i propri sentimenti, si scatena una terribile tormenta che la obbliga a rifugiarsi in una baita sperduta. Peccato che gli occupanti, entrambi giovani e molto affascinanti, siano anche due fuggitivi decisi a prenderla in ostaggio. Britt sa che la conoscenza dei sentieri e l'attrezzatura da trekking che ha con sé rappresentano la sua assicurazione sulla vita, e che deve solo resistere abbastanza a lungo perché Calvin la raggiunga, eppure... In una disperata corsa contro il tempo e il freddo, Britt scoprirà che sotto la neve si nascondono moltissimi segreti e che forse il suo rapitore, la cui gentilezza è decisamente seducente, non è quello che sembra.




«Sai quante persone vanno in montagna e tornano a casa sane e salve?»

Questa, amici miei, è la classica frase che nei film preannuncia che qualcuno ci lascerà le penne...

Britt ha convinto la sua migliore amica Korbie a passare le vacanze di primavera a fare escursionismo nel Wyoming, obiettivo? Farsi tutta la cresta del Teton Range, che ha detta di Britt non è poca roba (e vista la mia ignoranza sull'argomento gli credo...).  In realtà il vero motivo per cui Britt vuole fare tutto ciò è per tentare di riconquistare Calvin, il suo ex ragazzo e fratello della sua migliore amica, il classico clichè insomma...
Guarda caso il fratellone è stato costretto dal padre ad andare con loro per tenerle d'occhio, MA CHE FORTUNA insomma...
Le ragazze partono con la macchina di Britt mentre i ragazzi (eh si, Korbie si è portata dietro il suo boy) le aspettano già alla baita di proprietà della famiglia (super ricca) di Korbie e Calvin. Già qua un pensiero mi è balenato in testa: Ma perchè non usare un'auto sola e raggiungere la baita tutti insieme? Tanto a Britt gli faceva comodo condividere l'abitacolo con l'ex... Ma così facendo non ci sarebbe stata nessuno storia...

Nel bel mezzo del cammin che le porta alla baita le nostre fanciulle vengono colpite da una bufera di neve. OVVIAMENTE i cellulari non prendono e fa un freddo un cane. Saggiamente le ragazze decidono di abbandonare l'auto sul ciglio della strada e addentrarsi tra i boschi della montagna alla ricerca di un rifugio, la cosa più ovvia da fare no? Ma vabbeh dai ci può anche stare, insomma non puoi rimanere bloccata nell'auto, in mezzo alla neve rischiando di morire di freddo.
Il degenero a mio parere arriva nel momento in cui le due ragazze trovano rifugio in una baita dove stanno due ragazzi... Io al loro posto non mi sarei fidata molto a starmene in una baita nel bel mezzo del nulla con due ragazzi sconosciuti, senza la possibilità di poter chiamare aiuto, ma questa sono io. Sapete cosa fanno Britt e Korbie? CI PROVANO SPUDORATAMENTE con uno dei due e arrivano perfino a litigare tipo "giù le mani, l'ho visto prima io!" cose che manco all'asilo ormai...
Tra l'altro il personaggio di Korbie è odioso, l'ho trovata frivola, viziata, superficiale, pensate che ha una lista dove si mette a confronto con Britt e da dei punti a ognuna, e questa sarebbe la vostra migliore amica, okay? 
E proprio la boccaccia di Korbie fa scattare Shaun, uno dei due ragazzi, che avendo le palle piene delle sue lag

ne gli fa capire come stanno le cose: le due ragazze sono capitate nella baita in cui si sono nascosti due fuggitivi... TADAN *colonna sonora de "Lo squalo" in sottofondo*
I due ragazzi devono assolutamente abbandonare la montagna prima che le strade tornino praticabili e decidono lasciare Korbie nella baita (GRAZIE A DIO) e portarsi dietro Britt, che ha mentito loro dicendo di conoscere alla perfezione le montagne. L'unico motivo per cui le conosce bene è che ha la mappa di Calvin, dotata di un sacco di annotazioni.
Calvin, come sua sorella, è odioso. Il libro è disseminato di flashback, a mio parere inutili, riguardanti la loro storia. Tenete conto che la loro è stata una relazione tipo clandestina visto che Calvin non l'ha mai voluta rendere pubblica (ci rendiamo conto???) e poi l'ha scaricata per telefono -argomento sensibile visto che ci sono passata- cosa che me lo ha fatto odiare ancora di più.
Proseguendo con la storia ci perdiamo per strada Shaun (non ve dico come) e Britt e Mason, l'altro fuggitivo, rimangono soli soletti... E qui potete immaginare cosa succede...

Per un attimo lo trovai sexy e affascinante, ma subito dopo mi rimproverai per quello che avevo provato. Non era una cosa reale. Se la sindrome di Stoccolma esisteva davvero, quello doveva essere il primo sintomo.

[ALLARME PSICOLOGIA MODE ON] Per chi non lo sapesse la sindrome di Stoccolma si manifesta quando una persona che ha subito violenza (fisica, psicologica...) arriva a provare dei sentimenti positivi verso chi l'ha maltrattata, una sorta di infatuazione che può arrivare persino all'amore. Tralasciando il fatto che questo argomento mi ha sempre affascinato, io non credo che in questo caso si tratti di una vera e propria sindrome di Stoccolma. Britt ripete più volte che i sentimenti che prova sono frutto di questa sindrome ciò vuol dire che è cosciente di quello che prova, una persona che sviluppa un legame del genere non penso se ne renda conto in quel momento, penso sia troppo coinvolta a livello emotivo e psicologico per accorgersene...

Tornando a noi: lei è impaurita, ha fame, ha freddo e a un certo punto pur di aver salva la vita pensa pure di mandare al diavolo la sua dignità (tralasciamo...). Mason dal canto suo non è per niente un cattivone, la rassicura, la aiuta e fate 2 + 2 insomma... 
Il problema di fondo di questo libro è che è stato etichettato come un thriller ma in realtà di thriller c'è poco niente. Insomma di mistero ce n'è gran poco, giusto la storia delle ragazze morte che però a un certo punto ho iniziato a capire, la suspence è uguale a quella che c'è a cena quando chiedo "Cosa si mangia?" e poi questo non è un genere che ti deve mantenere attivo, sveglio, in preda alla tensione? Io per gran parte della lettura avevo il naso in mezzo alle pagine, e non per l'interesse ma perchè stavo dormendo...
E quando pensi che il peggio sia passato arriva la sprangata nei denti con i capitoli finali: c'era più zucchero li che non fa in un sacchetto di caramelle!



8 commenti:

  1. nooo ç___ç mi dispiace un sacco! è una lettura che mi ispira troppo!

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    1. Secondo i miei gusti c'era un pò troppa sdolcinatezza (?) insomma per essere un rapimento. Però c'è anche da dire che io non sono una fan accanita del romance quindi...

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  2. Vade retro o.o come sai mi fido tantissimo del tuo giudizio, ormai i nostri pensieri coincidono spesso.. mi dispiace perché la serie precedente mi era piaciuta abbastanza, ma questa è un grosso NO.

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    1. Fortuna che questo libro è autoconclusivo. Sulla serie hush hush della stessa autrice continuo ad avere il pallino perchè ho sentito molte persone dire che è molto bella e difatti ho il primo libro ma devo ancora avere l'occasione di leggerlo...

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  3. Ciao Jessica! A me il libro è piaciuto moltissimo, mi piacciono i suspense con un pizzico di romance e questo mi ha davvero sorpresa =)

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    1. A me purtroppo non è piaciuto per niente, ho trovato troppi elementi che non mi andavano giù...

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Grazie per aver commentato! You make me sooo happy ♥